A volte capita di una storia vera ed esclamare: “Sembra un film! Sembra un romanzo! Sembra una telenovela!”
Il motivo di tanto stupore risiede nell'inaspettata somiglianza tra gli
eventi accaduti nella realtà e i cliché narrativi che invece ci
aspettiamo di incontrare quando sentiamo una storia inventata. Per
esempio ci viene presentato il protagonista della storia che ha un
problema o un desiderio, che fa dei sacrifici per dotarsi degli
strumenti utili per risolvere il prolema o congiungersi con il suo
oggetto del desiderio, che deve scontrarsi con antagonisti che lo
ostacolano, che viene aiutato da amici alleati, e che infine viene messo
alla prova. Se dimostra di essere all'altezza di ciò che voleva
all'inizio, le sue doti vengono riconosciute e viene premiato con
l'oggetto del desiderio o con la risoluzione del problema (finale
positivo), altrimenti vive nella dannazione (finale drammatico,
tragico).
Per interessare i lettori e farli appassionare a quello
che scriviamo, una storia vera va raccontata con le stesse tecniche
usate nella letteratura. Questo non significa inventare o usare la
fantasia per rendere una storia più appetibile, bensì strutturare le
informazioni di cui si dispone in modo intelligente e letterario.
Esistono degli studi di narratologia che analizzano la struttura di un
racconto. Vladimir Propp, per esempio, ha paragonato centinaia di fiabe
russe e ha trovato un denominatore comune costituito di elementi che si
ripetono invariati in tutte le storie.
Di certo è impossibile
riassumere la complessità di certe teorie nello spazio di un post, ma
chi vuole può sempre farsi un'idea leggendo “
Morfologia della fiaba
”.
Senza
addentrarci nei dettagli, possiamo distinguere alcuni punti
interessanti che dovremmo tenere in considerazione nello sviluppo di un
articolo.
Definire il protagonista
Chi è al centro della
nostra storia? Può trattarsi di una persona, di un'azienda, di
un'istituzione. Se abbiamo più di un soggetto importante, il mio
consiglio è quello di alternare i punti di vista.
Per esempio
possiamo presentare la storia di una celebre università che festeggia i
mille anni di fondazione e parallelamente raccontare la storia di un suo
studente che è diventato una personalità nel mondo della cultura.
In questo caso abbiamo due storie indipendenti che si intrecciano in
vari punti, anche se probabilmente la seconda è ancillare alla prima.
Descrizione della situazione di partenza
Secondo Torodov (
I formalisti russi. Teoria della letteratura e metodo critico), una storia parte sempre da un equilibrium che viene
improvvisamente a rompersi. Per esempio, gli autisti dei mezzi pubblico
scioperano a Roma. Qual è il meccanismo che ha rotto l'equilibrio? Il
mancato accordo tra azienda e sindacati per il rinnovo del contratto. Se
un articolo non si sofferma sulla situazione che precede la rottura
dell'equilibrio, il lettore non capirà la storia. Bisogna dunque dure
quanto è importante quel contratto, o quanto è sofferta la scelta di
negarlo da parte dell'azienda per avere una coloritura drammatica
abbastanza accattivante per il lettore.
Prospettiva
La stessa
storia può essere raccontata da diversi punti di vista. La storia di uno
sciopero dei mezzi pubblici può essere raccontata attraverso gli occhi
di un autista, che stenta ad arrivare alla fine del mese e ha due
bambini piccoli e una moglie disoccupata. Oppure può essere raccontata
attraverso la storia di un pendolare che rimane bloccato lontano da casa
si dispera per i disagi che deve affrontare. Oppure ancora la stessa
storia può essere raccontata dallo sguardo di un manager d'azienda,
combattuto tra la possibilità di mantenere lo status quo, permettendo a
molti precari di lavorare con stipendi più bassi, o concedere un aumento
che graverà sui bilanci dell'azienda e avrà come conseguenza il
licenziamento di numerosi lavoratori.
Quale punto di vista scegliere?
Dipende dalla storia, dal giornale per il quale scrivete, per il tipo
di lettore a cui vi rivolgete. Il Sole 24 Ore potrebbe privilegiare
l'ultimo punto di vista, mentre il Manifesto sarebbe certamente propenso
a raccontare la storia dell'autista che non arriva a fine mese. Una
rivista che si occupa di tribuna politica difficilmente sarà interessata
a questa storia, a meno che lo sciopero non abbia conseguenze serie per
sindaci, assessori, consiglieri...
Svolgimento
La regola del
giornalismo anglosassone vuole che l'articolo non trascuri nemmeno una
delle 5W (che tradotte in italiano stanno per Chi? Cosa? Dove? Quando?
Perché?). La completezza dell'informazione è la condicio sine qua non
per poter parlare di notizia. Una storia che trascuri uno dei precedenti
punti non fa notizia, almeno secondo i canoni del giornalismo classico.
Quando succede, infatti, delle emittenti prestigiose come la Cnn non
parlano di notizia ma di “developing story”, ovvero storia in sviluppo.
Quando offrite una storia a un giornale, sappiate che sarà rifiutata se non è completa.
Che vuol dire completa? Semplicissimo: che ha un inizio, uno svolgimento e un epilogo, e che risponde alle cinque W.
La maggior parte delle proposte editoriali viene rifiutata perché gli
aspiranti collaboratori propongono al giornale qualcosa del genere:
Egregio direttore,
le scrivo per proporle un articolo sull'Olanda, paese che ho visitato
durante le vacanze estive e che mi ha affascinato tantissimo.
A
parte il fatto che non si sta contattando la persona giusta (vedi il
post su
come scrivere una proposta editoriale), cosa vuol dire “un
articolo sull'Olanda”? I giornali non sono enciclopedie, che pubblicano
informazioni generiche e oggettive su luoghi, cose e persone. I giornali
sono raccoglitori di storie, che raccontano cose che accadono a luoghi,
cose e persone.
Provate a sfogliare un giornale come i Viaggi di
Repubblica. Leggete un articolo a piacere e confrontatelo con la voce
pertinente pubblicata su Wikipedia. Quali sono le diffirenze? È
possibile rintracciare nell'articolo della rivista un incipit, uno
svolgimento e un finale? Vale lo stesso per l'articolo tratto
dall'enciclopedia online?
Nel nostro esempio, l'Olanda deve
diventare lo sfondo per raccontare una storia che ruota attorno a uno o
più temi (accoglienza, libertà, droghe, arte, ingegneria) e che ha
almeno un protagonista (viaggiatori in prima persona, politici, artisti,
direttori di musei, architetti e ingegneri).
Conclusione
Lasciare il lettore sospeso a metà non è bello. Si presenta una storia,
si raccontano i retroscena, i dettagli, si caratterizzano i
personaggi... Come chiudere l'articolo?
Diciamo subito che stiamo
parlando di tecniche di scrittura acquisite nel tempo con fatica,
esperienza e dedizione. Trovare una chiusura ad effetto richiede una
notevole dimestichezza e non esistono manuali per imparare quest'arte.
Tuttavia, un consiglio è quello di fare riferimento all'inizio.
Menzionare un tema, un argomento o un particolare che si trova nelle
prime battute da un senso di chiusura e conclusione al lettore, come un
cerchio che si chiuda. Anche questa è un tecnica ricorrente nella
letteratura: il lettore vuole sapere come va a finire Cosa? L'enigma, il
problema il dilemma che si presenta fin dall'inizio).
Anche il
lettore di giornali vuole ricevere la stessa gratificazione, e il nostro
articolo defe fargli esclamare: “Sembra un film! Sembra un romanzo!
Sembra una telenovela!”
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